About BENNU
BRAND
BENNU viene fondato nel Febbraio del 2021 da Niccolò Chiuppesi con un’idea precisa: recuperare dal passato per proteggere il futuro.
Le collezioni nascono da un processo di ricerca e studio su tessuti di archivio dagli anni '70 a oggi e deadstock di materiali invenduti messi a disposizione da importanti realtà del distretto tessile di Prato.

Il processo di recupero di materiali appartenenti a contesti anche lontani da oggi porta con sé l’identità del designer di ricreare un mondo dove passato e presente convivono insieme in ogni capo, fondendo in ogni cucitura un legame indissolubile con gli elementi della natura, la terra alla quale tutti apparteniamo e l’immaginario di un passato che continua a vivere dentro di noi.

BENNU prende il nome dall'uccello della mitologia egiziana consacrato al dio Ra, simbolo di rinascita, poi identificato nella cultura classica con la fenice.
La scelta del questo nome è dovuta alla volontà di mantenere un legame costante con il passato e di presentarlo in chiave contemporanea.

Il brand è stato selezionato come Designer for the Planet da Camera Nazionale della Moda Italiana durante la Milano Fashion Week di Febbraio 2022 ed è stato ospite della sezione S/Style - Sustainable Style durante l'edizione 102 di Pitti Uomo a Firenze, selezione curata dalla stylist Giorgia Cantarini.
VALORI
Responsabilità ambientale e sociale
BENNU utilizza esclusivamente tessuti provenienti da rimanenze di archivio o capi invenduti per la realizzazione delle proprie collezioni. Il principale obiettivo è la riduzione dell’inquinamento causato dalla sovrapproduzione di nuovi capi e nuovi tessuti, e conseguentemente rallentare il ritmo frenetico che contraddistingue il mondo del fashion.
BENNU affida le proprie produzioni a laboratori indipendenti e/o sartorie sociali italiane, collaborando così con fornitori locali che garantiscono un salario equo per i dipendenti di tutta la filiera e mantenendo la massima qualità dei prodotti. Tutte le realtà coinvolte riflettono l’impegno di BENNU per il massimo rispetto verso l’ambiente, sia con i più alti standard qualitativi aziendali sia - dove possibile - con certificazioni.
Manifesto per l’identità di genere e la libertà di espressione
Ciò che BENNU vuole esprimere si può racchiudere in un passaggio di Foucault, dove il genere viene indicato come una variabile fluida che cambia e si modifica in contesti ed epoche diverse. BENNU vuole essere protagonista di un universo non-binario contemporaneo, un universo consapevole, dove chiunque scelga di indossare i capi del brand si senta parte integrante del processo di cambiamento che sta caratterizzando la nostra società.

Salvaguardia del Paesaggio

Ogni collezione porta con sè la volontà di rivendicare un'area fortemente segnata da un processo irreversibile di gentrificazione, un processo che ha piantato le radici sotto i piedi di coloro che oggi camminano sullo stesso suolo che visto vivere i nostri antenati. L'obiettivo è quello di denunciare e cercare di contrastare la cementificazione e la costante omologazione a dinamiche lontane, colpevoli di aver generato una perdita quasi totale di un'identità.
FRAMMENTI DI UN RICORDO CONTEMPORANEO
BENNU prende vita nella provincia toscana, in quella zona nascosta tra la Val di Chiana e la Val d'Orcia, in un territorio per millenni abitato e modellato da una cultura contadina.

La visione del brand si manifesta nel momento in cui da una finestra di casa, o dal tavolo di un bar, osserviamo tutto ciò che ci circonda e lo contaminiamo con quelli che sono i nostri ricordi. Immagini nitide che si sovrappongono a ricordi sfocati, colori che si attenuano e lineamenti che non hanno subito il passare del tempo.
Dal desiderio di forgiare il passato nel nostro domani nasce un design essenziale, dove tutto ciò che è superfluo viene cancellato: come nei ricordi, resta soltanto ciò che più ci ha segnato, un marchio indelebile fissato sui capi da cuciture nette e decise, a vista. Sono i ricordi dei primi scontri e delle prime sfide con sé stessi, vissute nella terra di origine - un territorio così celebrato e alterato da esser oggi la fotografia di un territorio alienato da quella che è la memoria ad essa collegata. 
Ogni capo realizzato porta così con sé un bagaglio, lo stesso che ognuno di noi ha preparato per tanti viaggi, e che ci ricollega con sguardi, profumi e momenti che conserviamo gelosamente dentro ognuno di noi.
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